IL MONDO DELL’ARCHITETTURA PRESERVA IL SIMBOLO DEL COSTRUTTIVISMO RUSSO

 

Il 25 febbraio 2014, il Comitato Russo di Stato per Emittenti Radiofoniche e Televisive ha deciso di smantellare la Torre Shabolovka, esempio del costruttivismo russo progettata da Vladimir Shukhov e realizzata nel 1922 nel quartiere di Shabolovka. La torre verrebbe sostituita da un edificio di 50 piani spazzando via il simbolo dell’architettura del ferro a Mosca.

Il principio fondante del Costruttivismo che combina la tecnologia avanzata e l’ingegneria con uno scopo dichiaratamente sociale trova compimento nelle realizzazioni dei grandi pionieri russi come Vladimir Grigorievich Shukhov (1853-1939), architetto, ingegnere e scienziato moscovita.

Il 28 agosto 2013 a 160 anni dalla nascita Shukhov, Mosca ha voluto organizzare presso la Casa Centrale degli Architetti una tavola rotonda con lo scopo di ricercare dei metodi per preservare il patrimonio del grande ingegnere per tanti versi ritenuto l’Eiffel russo e successivamente, in ottobre, è stata inaugurata sempre a Mosca presso il Multimedia Art Museum  la mostra “L’iperboloide di Shukhov” interamente dedicata al patrimonio architettonico e ingegneristico di Shukhov.

La grande intuizione dell’ingegnere risiede nell’aver anticipato in tempi non sospetti la possibilità di generare strutture geometricamente complesse e architettonicamente ardite partendo da elementi semplici quali le rette. Egli ha aperto la strada all’uso dei nuovi sistemi strutturali utilizzando iperboloidi a doppia curvatura, superficie rigata ottenuta dall’unione di rette descritta da un’equazione polinomiale del secondo ordine nelle tre variabili spaziali, la cui leggerezza e complessità sfida l’immaginazione, anticipando per molti versi l’era dell’high-tech.

Queste strutture presentano una curvatura gaussiana negativa, il che significa che esse curvano verso l’interno anziché verso l’esterno e la loro composizione è data da una maglia di travi dritte. Una realizzazione di questo tipo presenta due vantaggi: la facilità di costruzione e la maggiore stabilità quindi resistenza ad azioni esterne quali il vento. Per questo motivo, circa un secolo fa, la Marina degli Stati Uniti ha acquistato i brevetti di Shukhov per costruire piloni sulle sue corazzate.

Fin dal 1911, Shukhov si è indirizzato verso lo studio di torri apparentemente di forma conica costituite da una serie di iperboloidi sovrapposte. Nel 1918 Shukhov ha adattato questo concetto alla progettazione di nove torri di trasmissione radiofonica per Mosca. La sua ambizione era quella di realizzare una torre di 350 metri , che avrebbe superato la Torre Eiffel in altezza di 50 metri , usando meno di un quarto della quantità di materiale .

Tuttavia, le 2200 tonnellate di acciaio necessarie per costruire la torre di 350m non erano disponibili e nel luglio del 1919, Lenin decretò che la torre fosse costruita con un’altezza di 160 m e l’acciaio rimanente dovesse essere impiegato nelle forniture dell’esercito impegnato nella Rivoluzione Russa.

A metà del marzo 1922 l’antenna fu attivata per diffondere la parola del comunismo attraverso la nuova tecnologia della radio.

A pochi mesi dalle mostre che la celebravano e a 92 anni dalla sua prima messa in funzione, una delle più grandi opere del XX secolo si trova ad affrontare la demolizione a causa dell’incuria e mancanza di fondi per il restauro.

Già nel 2009, il leader russo Vladimir Putin fu interpellato per tutelare questo patrimonio e espresse fin da subito il suo sotegno per il restauro della torre riconoscendole un grande potenziale turistico, cosa che effettivamente accade a Parigi per la Torre Eiffel, ma non seguirono a queste considerazioni delle azioni importanti. Successivamente la Torre Shabolovka ha catalizzato l’attenzione dell’architetto britannico Norman Foster che la definì “una struttura di splendore abbagliante e di grande importanza storica”, il “primo grande punto di riferimento del periodo sovietico” dichiarando che il genio di Shukhov fu alla base della progettazione dello Swiss Re Tower a Londra.

A seguito di questa repentina decisione del febbraio 2014, una serie di architetti internazionali, ingegneri, accademici e leader culturali hanno sottoscritto una petizione rivolta al presidente Putin con l’intento di fermare un caso di demolizione per negligenza.

La petizione, redatta dallo storico dell’architettura Jean-Louis Cohen e dal fotografo Richard Pare, entrambi specialisti in edifici e monumenti di epoca sovietica, vede tra i firmatari gli architetti Tadao Ando , Sebastiano Brandolini, Elizabeth Diller, Rem Koolhaas, Kengo Kuma e Thom Mayne, gli ingegneri Guy Nordenson, Leslie E. Robertson e John Ochsendorf. La petizione inoltre, ha l’obiettivo più alto di nominare la Torre Shabolovka come Patrimonio dell’UNESCO.

L’architetto capo di Mosca, Sergey Kuznetsov , ha suggerito di poter ricostruire la torre altrove ma risulta evidente che lo spostamento della torre priverebbe l’opera del suo contesto originale.

Putin potrebbe quindi sì autorizzare una nuova zonizzazione del quartiere per altro molto vicino al Cremlino impedendo, però, la demolizione della Torre che, con opportuni progetti di rivalutazione, diverrebbe il volano per il rilancio del quartiere stesso nonché della memoria storica e artistica della città. Si attende a giorni la decisione presa congiuntamente con il Ministero della Cultura.
Il triste destino che vide nel 1919 infrangere il sogno di Shukhov di realizzare la più alta torre a traliccio in acciaio dando la precedenza alla costruzione di munizioni per la Guerra Civile Russa, speriamo non sia lo stesso che oggi, in un momento di eguale tensione politica, cancelli definitivamente il segno di un grande passato architettonico.

Aggiornamenti via adnkronos.com.  Articolo pubblicato il: 19/08/2014

E’ salva per il momento la torre Shukhov di Mosca, uno dei capolavori del costruttivismo sovietico che il ministero per le comunicazioni russo a cui fa capo voleva smantellare e trasferirla dalla via Shabolovka citando il rischio di crollo, magari a Samara in tempo per i campionati del mondo di calcio del 2018 o a Sebastopoli per celebrare l’annessione della Crimea.

Le autorità che si occupano del patrimonio culturale della città hanno varato un provvedimento in cui si riconosce il valore architettonico e storico della struttura che fino al 2002 ha trasmesso i segnali radiofonici e televisivi, una struttura in acciaio progettata durante la guerra civile dall’ingegnere Vladimir Shukhov di cui porta il nome, autore fra l’altro del soffitto dei grandi magazzini Gum e dell’Hotel Metropol, del museo Pushkin e della stazione Kiev di Mosca, che si era ispirato agli studi del matematico Nikolai Lobachevsky sulle geometrie non euclidee per progettare la torre voluta da Lenin. La struttura, hanno stabilito con un decreto che porta la data del dieci luglio e di cui ha dato notizia solo ieri l’Izvestia, deve essere preservata.

“E’ un ostacolo in più per chi vuole buttarla giu”, ha commentato in una intervista al Guardian il vice presidente della Fondazione intitolata alla struttura Sergei Arsenyev denunciando tuttavia la necessità di un intervento di ristrutturazione urgente, quantomeno per fermare la corrosione. All’inizio dell’estate, il ministero delle comunicazioni aveva messo a punto un progetto per creare una struttura di sostegno interna alla torre contro cui si erano opposti storici dell’architettura, partito comunista, e moscoviti, oltre che l’archistar Norman Foster che ha ammesso di essersi ispirato all’opera di Shukhov per suo grattacielo Gherkin (noto anche come il cetriolo) a Londra.

http://www.shukhov.org

 

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