FRONTIERE

NUMERO UNO ANNO 2017

SANT’ELIA

di Corrado Gavinelli

La genialità e l’avventatezza. Oggi conosciamo i limiti di quel che il futurismo intese come un nuovo splendente avvenire dove macchina e tecnologia avrebbero soverchiato il mondo con gioiosa irruenza. Ma per Antonio Sant’Elia, nell’aurora del ‘900, c’era solo la speranza di città mai viste prima, azionate da motori piene di automobili e di grattacieli, intasate di traffico. Allora non c’era tutto questo, se non in germe. Così la macchina onnipresente si rivestiva dei colori del sogno, e in questo acquisiva quella bellezza che il design ha continuato a darle, ma senza poter eludere l’eccessiva invadenza, l’assodrante pervasività, la tendenza all’abuso insita nell’eser umano che ci porta oggi a conoscere da vicino i limiti di quell’epoca.

Mentre ci si torna a chiedere in che modo si possa recuperare la misura umana nel frastuono e nell’inquinamento diffuso, Sant’Elia ci ricorda come la forza del sogno è capace di esiti estetici che richiedono poi più attento ragionamento.

Corrado Gavinelli, storico dell’architettura, riesamina l’eredità di quell’architetto che tra i primi impresse voli estetici a produzioni tecnoloiche di cui appena si scorgeva l’inizio.

Ed ecco dunque il primo degli Almanacchi di Frontiere, in cui si raccolgono testi significativi, dotati di alto contenuto scientifico, approfonditi.

Altri ne seguiranno, via via dando corpo solido, concreto, presente, a uno dei diversi argomenti trattati nel sito web, così che possa essere esaminato con maggiore attenzione e agilità. Che la lettura sia proprio come quella di un libro: come quelli dell’epoca di Gutemberg. Ma più nuova, più al passo coi tempi, anzi proiettata inuntempo a venire… un po’ come erano i disegn idi Sant’Elia. Ma restando sul terreno più tranquillo della comunicazione, che attiva idee ma non consuma il suolo, che non inquina ma, al contrario, porta aria fresca, nuova, pulita.

LS

ANTONIO SANT’ELIA, A CENT’ANNI DALLA MORTE.

Cento anni fa, il 10 Ottobre 1916, morì un grande architetto del Futurismo italiano Antonio Sant’Elia e la Città Futura nei suoi posteri (architetti, cineasti, fumettisti)

Un doveroso omaggio al prematuramente scomparso a 28 anni, ucciso in battaglia durante la Grande Guerra, protagonista della Città (e Architettura) Nuova, in una intervista di Giorgio Casati a Corrado Gavinelli.

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